Endometriosi e gravidanza - Paola Viganò
Gli effetti dell’endometriosi sulla fertilità di una donna sono ben documentati, e si stima che circa il 50% delle donne affette da questa malattia abbia una ridotta fertilità, per cui spesso si deve ricorre a tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), come l’inseminazione intrauterina e la fecondazione in vitro, per ottenere la gravidanza desiderata. Nonostante la maggior parte delle gravidanze ottenute da PMA abbiano un decorso fisiologico e portino alla nascita di un bambino perfettamente sano, sono comunque da considerare gravidanze più delicate rispetto a quelle ottenute naturalmente, con un rischio più alto di complicanze, come ipertensione, pre-eclampsia, ritardo di crescita fetale, e nascita prematura.
Nonostante ciò, in passato si pensava che la gravidanza potesse curare l’endometriosi, in quanto nella maggior parte delle donne affette da tale malattia, i sintomi scompaiono o si riducono nettamente durante la gravidanza e spesso anche durante l’allattamento. Oggi invece sappiamo che, nonostante i sintomi spariscano grazie alla particolare condizione ormonale, la gravidanza non è un vero trattamento a lungo termine per l’endometriosi. Infatti nella maggior parte dei casi, i sintomi ritornano dopo il parto o l’allattamento, mentre in alcune donne si ripresentano quando ancora gravide.
È lecito chiedersi cosa succeda al tessuto endometriosico durante la gravidanza. Ebbene, sotto l’azione di alti livelli di progesterone, esso va incontro ad un fenomeno conosciuto come “decidualizzazione”, ovvero la secrezione ghiandolare dell’epitelio, la vascolarizzazione e l’edema nel tessuto aumentano; questo è un processo che avviene in modo estremamente simile anche nell’endometrio eutopico all’inizio della gravidanza per permettere l’impianto dell’embrione. Questo fenomeno cambia a livello istologico ed ecografico il tessuto endometriosico, in rari casi rendendolo in apparenza simile a un tessuto maligno; inoltre, la donna con una cisti endometriosica ovarica (endometrioma) deve essere consapevole che la lesione potrebbe subire grandi cambiamenti; nella maggior parte dei casi l’endometrioma scompare o si riduce, in circa 1/3 dei casi rimane delle stesse dimensioni, e in alcuni casi, circa l’8%, aumenta, a volte rendendo necessari esami strumentali piu’ avanzati per differenziarlo da un possibile tumore maligno dell’ovaio.
Inoltre, in una donna affetta da endometriosi moderata o severa, in rarissimi casi, la gravidanza potrebbe predisporla ad eventi potenzialmente fatali, per cui spesso è necessario intervenire chirurgicamente, come nel caso di perforazione intestinale o rottura di un endometrioma. Questi eventi possono essere spiegati principalmente da tre motivi; innanzitutto, l’infiammazione cronica causata dall’endometriosi rende i tessuti e i vasi sanguigni piu’ friabili; in secondo luogo l’intrusione del tessuto endometriosico decidualizzato all’interno dei vasi e delle strutture anatomiche puo’ causare un aumento di pressione, predisponendoli alla rottura. Inoltre aderenze pre-esistenti, tipiche dell’endometriosi, possono causare trazione sulle strutture circostanti quando l’utero cresce di dimensioni. Bisogna comunque tenere bene in mente che questi sono eventi eccezionalmente rari e imprevedibili, per cui controlli aggiuntivi rispetto al normale non sono raccomandati, come non sono giustificate procedure chirurgiche profilattiche per ridurre il rischio di tali complicanze.
Per quanto riguarda invece l’influenza che puo’ avere l’endometriosi sul decorso della gravidanza, non si puo’ dire quasi nulla con certezza, nonostante numerosi studi siano stati svolti negli ultimi anni. Le complicanze ostetriche indagate e i risultati ottenuti sono i seguenti:
- Placenta previa: definita come una placenta inserita a livello del segmento uterino inferiore, predisponendo la donna ad emorragie nel terzo trimestre della gravidanza. È l’unica complicanza che è stata dimostrata essere associata all’endometriosi ed è probabilmente causata da un’anomalia della frequenza e dell’ampiezza delle contrazioni uterine nelle donne con endometriosi.
- Emoperitoneo spontaneo: sembra esserci un link tra una la fecondazione in vitro nelle donne con endometriosi e l’occorrenza e severità di emoperitoneo spontaneo in gravidanza; l’emoperitoneo è la presenza di sangue libero in addome, che nel caso di donne affette da endometriosi è causato in gravidanza dalla decidualizzazione delle lesioni endometriosiche e dal loro sanguinamento. È un evento molto pericoloso sia per la madre che per il feto, ma estremamente raro.
- Parto mediante taglio cesareo: la maggior parte degli studi ha trovato un’associazione tra endometriosi e aumentata frequenza di parto con taglio cesareo, anche se l’indicazione principale all’intervento non era specificata in molti casi e in diversi studi erano incluse anche pazienti con una gravidanza da PMA. È possibile quindi che l’associazione trovata non sia reale, ma dovuta ad altri fattori e non all’endometriosi per sè.
- Aborto spontaneo: definito come la perdita della gravidanza prima della ventesima settimana; alcuni studi hanno dimostrato l’esistenza di un’associazione tra endometriosi ed un rischio aumentato di aborto spontaneo, mentre altre ricerche non hanno trovato alcuna associazione.
- Parto pretermine: è possibile che l’ambiente infiammatorio causato dall’endometriosi influenzi l’interazione tra placenta ed endometrio, portando ad un aumentato rischio di nascita prematura. Nonostante questo, dagli studi svolti finora non è possibile affermare con certezza che esista effettivamente un’associazione tra endometriosi parto pretermine.
- Bambini SGA (small for gestational age): sono quei bambini che alla nascita hanno un peso inferiore a quanto ci si aspettasse. Anche in questo caso potrebbe esserci un’associazione, ma gli studi svolti finora hanno ottenuto dati controversi.
Non è invece stata trovata ad oggi alcuna associazione tra endometriosi e ipertensione gestazionale, pre-eclampsia e diabete mellito gestazionale.
Alla luce delle conoscenze che si stanno via via accumulano, le donne affette da endometriosi desiderose di intraprendere una gravidanza dovrebbero essere informate delle possibili complicanze ed essere seguite presso un centro specializzato, soprattutto se si sono affidate a tecniche di procreazione assistita. Detto cio’, le donne con endometriosi possono comunque vivere la loro gravidanza serenamente, in quanto le complicanze strettamente legate all’endometriosi sono eventi rari e non esistono ad oggi prove sufficienti che la malattia sia associata ad esiti ostetrici sfavorevoli.